Drambora

Digital Repository Audit Method Based on Risk Assessment

Il progetto Drambora Digital Repository Audit Method Based on Risk Assessment – è finanziato dalla European Commission - Information Society Tecnologies ,(IST) nell’ambito del Sesto Programma Quadro (FP6).

Obiettivo generale del progetto

La conservazione digitale è una sfida troppo complessa per poter essere affrontata da una singola organizzazione, essendo trasversale a molti settori e necessitando di una concertazione a livello nazionale ed internazionale

Il Progetto Drambora definisce un processo idoneo alla certificazione dei repositories sulla base delle varie fasi di sviluppo: da quelli ancora in fase di progettazione a quelli in via di realizzazione o già realizzati.

In particolare, sono previste sei principali sezioni nelle quali è presente una metodologia basata sull’autovalutazione del contesto organizzativo, per spingere i depositi a stabilire un’autoconsapevolezza completa dei loro obiettivi,delle attività e dei beni prima di identificare,valutare e controllare i rischi che devono affrontare.

DRAMBORA qualifica la manutenzione e la conservazione come un’attività digestione del rischio; serve a razionalizzare le incertezze e le minacce che inibiscono gli sforzi per mantenere l’autenticità e l’intelligibilità dell’oggetto digitale, trasformandoli in rischi gestibili.

Le fasi iniziali richiedono ai revisori di sviluppare un profilo organizzativo, che descriva e documenti il mandato del repository, gli obiettivi, le attività e le risorse. Infine, ciascuno di questi aspetti comporta un certo rischio,che si valuta in termini di probabilità e potenziale impatto.

Per concludere, ai revisori si consiglia di sviluppare risposte per una gestione appropriata dei rischi identificati.
Il processo facilita la ripartizione efficace delle risorse, permettendo ai coordinatori del deposito di identificare le aree in cui le carenze sono più evidenti o presentano il maggiore potenziale di disturbo. Il processo in sé è ripetitivo e quindi le successive ricorrenze valuteranno l’efficacia delle implementazioni delle precedenti gestioni del rischio.

E’ auspicabile che la ripetizione del flusso di lavoro creato da DRAMBORA si avvicini sempre più alle buone pratiche di amministrazione di un deposito piuttosto che rappresentare un’operazione supplementare per i coordinatori del deposito.

Grazie all’autovalutazione di DRAMBORA, i repository possono:

  • ottenere un’autoconsapevolezza completa e documentata della loro missione,dei loro scopi, obiettivi e delle loro intrinseche attività e risorse;
  • costruire un catalogo dettagliato dei rischi,elencati secondo la tipologia e ampiamente descritti in termini di proprietà, probabilità ed effetto di impatto potenziale;
  • sviluppare una cognizione interna dei successi e dei difetti dell’organizzazione, permettendo di ripartire efficacemente le risorse per venire incontro ai problemi più pressanti;
  • essersi pronti a successive verifiche esterne nel caso in cui queste siano basate sul Trustworthy Repositories Audit& Certification (TRAC ), sul Catalogne of Criteria for Trusted Repositorie”del progetto nestor, sui futuri criteri di verifica dei repositories digitali Consultative Committee for Space Data Systems (CCSDS)

Ulteriori informazioni:

http://www.repositoryaudit.eu