Phare

Programma di aiuto comunitario ai paesi dell'Europa centrale e orientale

Il programma Phare è stato avviato nel 1989 in seguito al crollo dei regimi comunisti nell'Europa centrale ed orientale. Scopo di questo strumento finanziario era aiutare tali paesi a ricostruire la loro economia. In origine era destinato soltanto alla Polonia e all'Ungheria, ma è stato progressivamente esteso ai dieci paesi dell'Europa centrale ed orientale (Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia).

In seguito all'adesione dei dieci nuovi Stati membri il 1° maggio 2004, l'Estonia, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica ceca, la Slovacchia e la Slovenia fruiscono del programma Phare unicamente per i progetti avviati prima del 2005. Tutti i progetti successivi sono ormai ammissibili ai Fondi strutturali europei ed al Fondo di coesione, come avviene per qualsiasi Stato membro.

Soltanto la Bulgaria e la Romania continuano a beneficiare del programma Phare per i progetti avviati successivamente al 2003.

Phare costituisce pertanto il principale strumento finanziario della strategia di preadesione per i paesi dell'Europa centrale e orientale (PECO) candidati all'adesione. Dal 1994 le missioni di Phare sono state adeguate alle priorità ed ai bisogni di ciascun PECO.

Il programma Phare nella sua nuova veste possiede una dotazione di 10 miliardi di euro nel periodo 2000-2006 (circa 1,5 miliardi di euro all'anno) e persegue essenzialmente le due seguenti finalità:

  • consolidamento delle strutture istituzionali e amministrative ("institutional building");
  • finanziamento degli investimenti.

Anche se inizialmente era riservato ai paesi dell'Europa centrale e orientale, il programma Phare sta estendendosi ai paesi candidati dei Balcani occidentali. In effetti, dal 1° gennaio 2005 la Croazia dovrebbe beneficiare di una strategia di preadesione che include finanziamenti Phare,